domenica 12 agosto 2012

La città nascosta

Vorrei vedere le tue strade
ed il canto che ascende nel cielo profondo.
Dei tuoi occhi, bagliori e segnali
dell'aldilà, mostrami luci ignote, senza tempo.

Vorrei della tua bocca un morso,
e meno parole, più luci di colori
che sotto il mare di giorno
monstrano un pomeriggio di ammatiste e pietre
bizantine.

Vengono i vicoli a farsi notare,
e le arcate fanno un lavoro pulcro;
ci son pure le frutte sotto le finestre,
e la tua schiena come un limpido brodo
marittimo.

All'interno delle colonne,
 trovai una porticella di fiore
che profumava la sfera umana come
papaveri latenti.

I capelli d' alberi,
gli occhi di fuoco, planetarii,
nascosti, e, a forza di martello
emergono come un perfetto
lavoro di forgia,
sfiorando uno sguardo marciale,
simili agli eserciti d' Iddio.




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